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Dal Piemonte al Rio de la Plata – Paola Agosti

Domenica 21 luglio alle 18:30 preso il centro storico di Altidona (FM) – Galleria sotto l’Arco, su iniziativa del Centro di Documentazione e Cultura Fotografica ALTIDONA BELVEDERE – FOTOTECA PROVINCIALE di FERMO, sarà inaugurata la mostra personale della fotografa PAOLA AGOSTI, dal titolo Dal Piemonte al Rio de la Plata.

La mostra è costituita dagli tratti da due differenti progetti: IMMAGINE del “MONDO DEI VINTI” e EL PARAISO: ENTRADA PROVISORIA.

La sintesi dei due progetti, raccolti appunto sotto l’unico titolo, Dal Piemonte al Rio de la Plata, oltre a testimoniare due diverse fasi della vita fotografica di Paola Agosti, pone in relazione due mondi apparentemente e geograficamente lontanissimi, ma fortemente legati dalla storica e imponente migrazione dal Piemonte verso l’Argentina. Un lavoro che ci fa conoscere le condizioni di miseria, alle soglie degli anni ‘80, del mondo rurale di una delle regioni più industrializzate d’Italia e contemporaneamente ci racconta della vita, in Argentina, dei discendenti di chi da quelle zone era partito moltissimi anni prima alla ricerca di una vita migliore.

Per dirla con le parole della fotografa per “farci ricordare, oggi più che mai, che anche noi siamo stati migranti. Come i giovani tunisini, libici, eritrei che arrivano sulle nostre coste, cercando in Italia il Paradiso (entrata provvisoria?) e quasi sempre trovano ben altro”.

Immagine del “mondo dei vinti” è un lavoro realizzato alla fine degli anni ‘70, ispirato dalla lettura del celebre libro di Nuto Revelli, da cui prende anche il titolo: Agosti, nata e cresciuta in una grande città resta fortemente colpita dall’esistenza, a pochi chilometri dalla sua città, di quello che Revelli definisce “il Terzo mondo alle porte di Torino”. Decide, quindi, di ripercorrere quello stesso itinerario geografico e umano e – anche grazie alla collaborazione dello stesso Revelli –  immortala con la sua macchina fotografica i luoghi, i contadini e i montanari delle zone depresse del Cuneese.

I “vinti” appunto, gli emarginati, i dimenticati di sempre, ultimi testimoni viventi di storie di guerra, di lavoro e di disagio, storie vere da un mondo contadino in via di estinzione, documentato nella sua realtà quotidiana.

Con questo lavoro (che si è concentrato soprattutto sulle valli e l’Alta Langa) la fotografa decide di lasciare una testimonianza visiva di quei luoghi, di quei volti, di quei borghi, di quegli strumenti di lavoro, di quel patrimonio ricchissimo di saperi, che le persone da lei incontrate posseggono e che non potranno più trasmettere ai propri eredi. Un modo per restituire dignità a quel mondo agonizzante, a quei contadini che nessuno ha voluto accompagnare nella Storia come protagonisti.

El Paraiso: entrada provisoria prende forma dallo stesso contesto storico e culturale ed è un racconto, realizzato tra il 1987 e il 1991, dei luoghi e dei volti dell’emigrazione piemontese in Argentina, uno dei temi che hanno da sempre affascinato Paola Agosti.

Grazie ai contatti con la storica Maria Rosaria Ostuni che aveva terminato in quegli anni una ricerca sull’emigrazione biellese in Argentina, il lavoro prende il via nel 1987 con un primo viaggio della fotografa a Buenos Aires sulle tracce delle persone indicate dalla Ostuni.

Due anni dopo, grazie alla Provincia di Torino e alla Fondazione Italiana per la Fotografia, Agosti riprende il progetto, torna in Argentina più volte tra il 1989 e il 1991 e in questa nuova fase abbandona la città per esplorare la “Pampa gringa”, l’immenso triangolo di pianura compreso tra le città di Cordoba, Rosario, Santa Fe, che i “gringos” piemontesi e altri italiani iniziano ad abitare, coltivare e trasformare dalla seconda metà dell’Ottocento.

Un orizzonte piatto e sfuggente, dove, a grande distanza, si innalzano cartelli stradali a indicare che una meta è stata raggiunta: “Cavour”, “Nuevo Torino”, “Piamonte”, “Silvio Pellico”. Paesi di non molti abitanti, nati per la maggior parte in Argentina da antenati piemontesi, dispersi ma numerosissimi, all’epoca tre milioni e mezzo, oltre un decimo dell’intera popolazione argentina.

Le fotografie di questo lavoro sono il resoconto di un personale viaggio sentimentale della fotografa alla scoperta di fisionomie, atteggiamenti, profili per noi così familiari da rendere i protagonisti di queste immagini nostri fratelli.

Paola Agosti è riconosciuta come una delle fotografe italiane più significative del ‘900.

Nata nel 1947 a Torino, ha iniziato nel 1969 la sua attività di fotografa indipendente che l’ha portata a compiere vari viaggi in Europa, Sud America, Stati Uniti, Africa.

Ha incontrato e fotografato leader politici, uomini di cultura e artisti di fama internazionale. Si è occupata con particolare attenzione di volti e fatti del mondo femminile; ha indagato la fine della civiltà contadina del Piemonte più povero, le vicende dell’emigrazione piemontese in Argentina e ha fotografato i grandi protagonisti della cultura europea del ‘900, realizzando alcuni volumi e mostre su questi temi.

Ha pubblicato dal 1976 ad oggi numerosi libri fotografici e ha esposto le sue immagini (alcune delle quali fanno parte delle collezioni permanenti di vari musei) in Italia e all’estero.

Negli ultimi anni ha inoltre curato vari volumi dedicati alle memorie familiari, storie individuali che diventano la Storia.

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La mostra “Dal PIEMONTE al RIO de la PLATA” sarà inaugurata domenica 21 luglio, ore 18:30.
Alle ore 21,30 dello stesso giorno verrà proposta una proiezione in piazza con la partecipazione della fotografa Paola Agosti.
La mostra sarà visitabile dal 23 luglio al 18 agosto 2024 – con chiusura il lunedì – dalle 18:00 alle 22:00 con ingresso libero.